domenica 7 luglio 2013

Piccola donna


E' bella.

E' sveglia.

E' autonoma.

E' deliziosamente, spietatamente femmina, a volte un po' manipolatrice, sempre accattivante. L'Uomo, infatti, è cotto e mangiato.

Fa le domande a effetto: “Perchè hai messo i campioncini per me su questo letto, in questa stanza?” “Perchè se ti fermi a dormire, quella è camera tua”. (E lo sai benissimo, ma volevi sentirmelo dire...)

Fa le frasi mirate: “Non ho mai avuto una vera torta per il mio compleanno.”

Fa domande assurde mentre è al supermercato con l'Uomo, e lui tutto goduto che le spiega.

Ma sono una donna anche io. Oggi ho piazzato un tiro da tre punti con le pantofoline lilla: “Che belleeeeeeeeeeee”, ha urlato. Un altro con le mie magnifiche pallette omeopatiche, con cui abbiamo parzialmente risolto il problema starnuti allergici.

Sta cominciando a crederci. Infatti da quella ragazza spigliata, forte e indipendente che avevo visto i primi giorni sta spuntando, come un elfo da sotto la corteccia di un albero, una bambina che vorrebbe le coccole. Che fa i capricci, i broncetti, le smorfie. Che non si capisce cosa mangi volentieri e bisogna farle provare le cose che non ha mai assaggiato. Che vuole la buonanotte telefonica.

Poi va beh piccola è piccola, ma anche no: oggi le abbiamo regalato vestito e scarpe per la sua festa di compleanno. L'Uomo è diventato un personaggio epico da Tally Wejil, per aver percorso decine di volte avanti e indietro il negozio con in mano vestitini taglia trentotto e scarpe tacco nove, dieci, undici, disquisendo in modo competente con le commesse sull'esatta tonalità di verde acqua che dovevano avere gli accessori, fino a scovare personalmente le più spettacolari scarpe nere tacco dodici che io abbia mai visto. Un paio di scarpe che uno se lo immagina addosso a, non so, Uma Thurman?, ma in una serata veramente assassina. Bene, ora sono di S. Avremo esagerato? Va beh ma con quel vestito le stavano uno schianto.

Non lo so. Anche a me, che peraltro sono molto presa dal ruolo e oggi l'ho anche sgridata un po' per come si rivolgeva alle educatrici, alcune cose fanno l'effetto di rendermi le ginocchia molli come burro. Per esempio questa fisicità, per cui siamo sul divano a vedere un film e S. mi si accoccola contro. Con quella pelle scura che è sempre freschissima anche quando ci sono trentaquattro gradi. Sembra seta. Il mio cuore non accelera per paura di disturbare la magia, ma io lo sento che batte.

E poi oggi c'è stato questo. Che lei era nel camerino del negozio e mi chiamava dentro per chiuderle la zip sulla schiena o restituire le scarpe, e a un certo punto, mentre io assaporavo con una sensazione stranissima questa scena, la stessa in cui tante volte io ero la figlia che si provava il vestito e fuori dal camerino c'era mia madre, lei ha alzato gli occhi e ha detto: “Ma guarda, sono a scegliermi il vestito per il mio compleanno... qui con voi... questo momento non me lo dimenticherò mai!” e io stavo appunto pensando quelle parole, nel medesimo istante.

Questo gioco del “non me lo dimenticherò mai” lo fa da diversi giorni, e mi fa una tenerezza indicibile. E' come se stesse facendo un album di scatti dei nostri primi momenti insieme. E' talmente plateale che mi sono anche chiesta se non sia una posa: riconosco in alcuni suoi modi, in alcune sue frasi, anche una gattosità leggermente studiata, che mi mette un pochino a disagio. Ma non mi preoccupo, per due motivi. Uno, che io sono l'ultima persona che si lascia abbindolare dalla gattosità, e lei con me, appena mi conoscerà meglio, cambierà registro (con l'Uomo, invece, ridotto un budino privo di volontà propria da certi artifici propriamente femminili, direi che le conviene di gran lunga continuare). E due, che a volte al contrario S. fa o dice cose incredibili, inaspettate, da cui traspare una tale infantile, disperata necessità di rassicurazioni, che le si perdona qualunque piccola astuzia inventata per attirare la benevolenza e l'attenzione.
 
Oggi dopo pranzo l'ho trovata semisdraiata sul divano, e visto che non osava mettersi più comoda le ho slacciato e levato le scarpe, per poi allungarle i piedi sul posto vicino.  Questo le è piaciuto un casino, si è visto benissimo, e la sua espressione sorpresa e timidamente felice mi ha convinto molto più di tante parole.

4 commenti:

  1. Sta nascendo una famiglia ed è dolce il modo in cui lo racconti, grazie.

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  2. Questa versione mamma di castagna la amo.
    Grazie perché posso commentare e condividere questa cosa bellissima con te.
    Mi piacerebbe tanto rivederti.

    Susi(bita)

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  3. @ D., Susi: oggi con la Symo abbiamo chiarito che sono una madre co.co.co. per il momento...

    @Susi: Anche a me! Ma dovremo aspettare l'autunno. L'estate è già chiaramente troppo corta per tutto quello che ci aspetta qua...

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  4. Immagino...buona estate allora.
    Mi sembra un di quelle toste. Toste e belle ;).

    Susibita

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