Voglio dire. Almeno, spolverassero gli scaffali. I quadri.
Ma
no. Le piante sono sempre le stesse e anche il linoleum e anche le
tubature lungo il muro e i manifesti. Dio, ma se io avessi un
problema e mi accogliessero in un posto così, mi aprirei le vene,
pensando di essere arrivata al punto di non ritorno.
Comunque
le due assistenti, naturalmente una grossa e una sottile, una materna e
una panterosa, una sorridente e l'altra seria (ma che le abbinano
apposta, come il poliziotto buono e il poliziotto cattivo?) alla fine
hanno telefonato alla responsabile della comunità dando un parere
molto positivo. E pare che presto ci autorizzeranno a portare S. via
con noi per il weekend. Poi per carità, tutto il resto sono solo
cattive notizie eh. Ma che vi aspettavate voi? No, perchè l'Uomo è
quello fiducioso. Stamattina presto io ero isterica. “'Sti minchia
di servizi sociali del cazzo - Dio solo sa cosa ci diranno - ho
l'ansia – 'fanculo 'fanculo 'fanculo” è la frase di senso
compiuto che sono riuscita ad articolare mentre mi vestivo per
andare, il resto erano sbuffi e gemiti (→ figura femminile stabile
ed equilibrata assai idonea al reinserimento in società di adolescenti
disadattati).
L'Uomo
mi accusava di esagerare.
Tre
ore dopo “Che ti avevo detto - porca zozza - te e il tuo cazzo di
magico mondo degli unicorni fatati” è la cosa più affettuosa che
gli ho detto uscendo dal tristissimo edificio statale (→ legame
consolidato di coppia basato sul rispetto e l'ascolto reciproci).
Comunque
stasera la topina ha telefonato dalla residenza estiva in chiulo a
Satana per raccontare la sua giornata.
Ma
soprattutto per sapere della nostra, di questo incontro. E per chiedermi (due volte) se domani allora passeremo “da casa” a cambiarci per la cena, dopo che l'avrò prelevata allo studio dentistico.
E
per fingere di non sapermi dire se il dentista è alle quattro o alle
quattro e mezza, così dopo venti minuti ha potuto ritelefonare per
dirmelo.
Balsamo per l'anima.
Ciao Castagna, certi giorni mi chiedo se ho fatto bene a buttare alle ortiche anni di studi universitari ( per non smentire la mia Impe, mi sono fermata a - 2 esami e una tesi solo da stampare )
RispondiEliminaGrazie, mi hai fugato qualsiasi dubbio.
L’AS non era il mio lavoro, almeno non quello che propone il pubblico...veramente manco quello che sto facendo adesso è il lavoro che fa per me, ma chissà: il mio cassetto è pieno di sogni.
Voi siate forti, l’amore vince sempre.
Impe
Questi tuoi appunti di "genitorialità non convenzionale" sono davvero meravigliosi: ironici, teneri e così autentici! Ed è bello, da genitore "convenzionale" confrontarsi con questa tua realtà così diversa ma in verità così uguale. Non mi permetto di pensare di capire, ma tu mi aiuti a farlo, e a capire anche più di me stessa, il mio modo di essere mamma, che do così spesso per scontato. Grazie.
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