venerdì 26 luglio 2013

Loop time

Momento di loop.

Quelle giornate in cui i pensieri oscillano tra "No ma io non sono adatta, non ce la faccio" e "Beh dai, non sarà sempre così". Che, a quanto mi pare di capire, sono una costante nella vita dei genitori biologici.

Poi se sei un genitore non biologico le seghe mentali sono un po’ diverse.

E se non sei ancora un genitore non biologico, perché in fondo il tribunale non ha mica deciso niente? Per carità.

E se sei un non-ancora-genitore-non-biologico di adolescente? Ah ah, voglio ridere.

Poi noi non possiamo fare delle cose NORMALI, previste dalla legge e dal buon senso, etc etc. Per cui siamo non-ancora-genitori-non-biologici-di-DUE-adolescenti: di cui uno quasi sicuramente non lo rivedremo per mesi, salvo telefonata dei servizi sociali che ci chiederanno, da un giorno all’altro, di riprendercelo in carico quando sarà di nuovo nelle grane e avrà ricominciato ad avere comportamenti a rischio.

E la cosa malsanissima è che io me lo riprenderei eccome. L’Uomo un po’ meno. Io subito. Da cui orrendi sensi di colpa nei confronti di S. Che peraltro è il nostro tesoro, ed è una garanzia di poter fare delle cose quasi normali, per esempio dormire di notte anche se lei è nell’altra stanza, spostare un appuntamento o modificare un programma, mentre con A. era tutto uno stare all’erta, dormire con un occhio solo e sentirsi costantemente rimescolare gli organi interni. Poi io sono una masochista nata e a me tutto quel febbricitare piaceva, l’Uomo che è sano invece era dell’idea che fosse troppo gravoso.

Comunque, niente paura: anche con la piccola deliziosa principessa dalla pelle scura esistono giornate in cui è tutto troppo gravoso. Tipo oggi. Caldo, ciclo, niente marito, due animali su tre che stanno male (e la terza è una cicciona che non si lava), troppi chilometri già fatti e troppi ancora da fare, in questo mese in cui la domanda principale è "da dove comincio?". Cioè, se non fosse che a Scuolina Rosa ci saranno trentanove gradi, oggi avrei di gran lunga preferito scendere dal letto e andare a lavorare, perché almeno per metà della giornata avrei saputo l’ordine delle mie priorità. Così invece non so se mi sento in difetto per non avere ancora prelevato S. in comunità, per non aver ancora portato cane e gatto dal veterinario, per non aver evaso la solita pila gigantesca di posta e documenti da vedere, o per non aver cucinato niente di commestibile per pranzo.

Quindi. Oggi non funziono, oggi non c’è niente che va bene, oggi è una giornata di merda. E per fare solo un esempio di come ci si riduce in certi giorni, stamattina mentre guidavo, semistordita dal caldo, in città, mi facevo la seguente domanda: ma noi SIAMO genitori o FACCIAMO i genitori? E chiosavo: cioè, ma è peggio FARE i genitori quando non lo si E’ o ESSERE genitori quando non lo si FA? Poi ho capito che prendevo una bruttissima piega, della serie "MA CE SEI O CE FAI?" e l’istinto di sopravvivenza mi ha suggerito le seguenti strategie:

1) ma usa un po’ di sana autoironia, santiddio

e

2) prendi un altro caffè, buono, del bar, macchiato, con tanto zucchero di canna, e vedi di piantarla.

Messe in pratica entrambe.

In effetti va meglio. Mi sento sempre una merda inadeguata, mi manca sempre A. come se mi avessero strappato un rene senza anestesia, mi gira ancora la testa per il caldo, ma adesso credo che ce la farò a organizzare qualcosa con S. almeno per il pomeriggio, o, se vogliamo essere un po’ più realistici, per la sera. Il cane e il gatto andranno dal veterinario da soli, forse. O ci andranno domani mattina.

Sopravviveremo anche stavolta all’estate. Credo.

1 commento:

  1. Credo voi siate bravissimi, invece. Avete difficoltà che molti si sognano, e state uniti. Ho del rispetto enorme. Pellona

    RispondiElimina