La
Princi è nella mia vita dal 22 giugno e la mia vita è cambiata
tantissimo. Decisamente in meglio.
Ma.
Io
resto io. E non sono scema, le cose le vedo.
Abbiamo
un sacco di problemi da risolvere, il primo è che il Chico
Bimbominkia le continua a ronzare intorno e che lei da quando lui è
rientrato nella sua vita non capisce più niente. Niente. Tipo che si
fissa che vuole un permesso per vederlo e tu le dici no, a quell'ora
e in quel posto no, e le proponi un'altra ora e un altro posto, e lei
non capisce che le stai dando un'alternativa perchè è già partita
in quarta.
E
vuole discutere di questo a mezzanotte e quaranta.
E
del cellulare, anche, vuole discutere, e lo vuole fare la sera che tu
sei rientrata alle sette e devi ancora lavarti i capelli, asciugarli,
cucinare, mangiare, darle da mangiare, vestirti truccarti uscire e
essere a teatro alle nove per l'unica sera in cui esci con tuo
marito. E ne ha discusso poche ore prima con il papà, solo che lei
usa ancora la tecnica del divide et impera che funzionava bene con
gli educatori della comunità. Che con noi non funziona. Ma siccome
tu questa settimana non ti sei fermata un attimo e dai visibili segni
di cedimento strutturale, ci riprova con te, e alza pure la voce.
E
il secondo problema è che io sono alla frutta. E' il secondo weekend
che ho un crollo verticale delle forze. La volta scorsa sono scappata
in montagna da sola. Stavolta sono da sola qua e loro sono in
montagna. E non è che fosse precisamente questo il piano di
battaglia, quando abbiamo detto “facciamoci una famiglia”.
Per
carità, domattina li raggiungo eh. Ma insomma.
Poi
ci sono un sacco di altre cose, o forse dovrei dire di altre persone:
la Princi di tre anni che deve essere coccolata, quella di sette che
deve essere accompagnata al primo giorno di corso di nuoto, quella di
sedici che non si rende conto di assumere un tono da far prudere le
mani a un santo, quella di ventinove che ragiona in modo maturo sulle
cose, quella di dieci che ride come una pazza, quella di cinque che
“mamma ho fame”, quella di dodici che “non so cosa mi sta
succedendo”.
E
ci sono questi due quasi quarantenni che si arrabattano per starle
dietro e non trattarla comq una seienne su cose che deve ormai
gestire da sola, né come una ventenne su cose che non ha mai fatto
prima e che la spaventano.
Okay
ve lo dico, tanto ne sapete certamente qualcosa: è bellissima questa
avventura, ma sono del tutto schiantata dalla fatica, e lo è anche
l'Uomo, e in più, quando non siamo esauriti, siamo nostalgici e
anche un po' rancorosi. Tipo “ti ricordi quella volta in Toscana
che non ci siamo persi cercando il ristorante?”, tipo sforzarsi di
non pensare a quando la domenica pomeriggio la passavamo a letto,
tipo “tu non mi corteggi più” e tipo “tu sei sempre stanca”.
Non
si dice che era meglio prima, che non vediamo l'ora di un dopo. Si
dice solo che è molto difficile, delicato e faticoso adesso.
La
sintesi sta nella frase che io ho detto stamattina asciugandomi le
guance dopo abbondante pianto: “Io adesso non me la posso
permettere mezza giornata in cui sto al buio perchè ho l'emicrania,
perchè in quella mezza giornata devo esserci, essere operativa per
mettere dei paletti, stabilire delle abitudini, evitare degli errori,
e lo devo fare ORA perchè poi sarà troppo tardi”.
Insomma,
quel che si passa normalmente coi figli, in varie fasi, direi. Ma
concentrato in poche settimane, e con tutte queste figlie di età
così diverse che ci girano per casa.
Poi
va beh, grazie a Dio ci sono le sere del corso di nuoto.
C'è
andato l'Uomo questa settimana, tanto io ero devastata da una
massiccia perdita ematica che non ha per nulla aiutato a tenere botta
durante le corse settimanali, e la sua reazione è stata uguale alla
mia: passare quarantacinque minuti a palpitare d'orgoglio e non
perdersi un gesto, mentre il nostro pesciolino color rame diventa
inesorabilmente bravissimo. Nonché, aggiungerei, stare seduti
quarantacinque minuti in un posto dove si sente rumore d'acqua, c'è
abbastanza silenzio, non bisogna fare niente e non si possono usare i
telefoni. All'incirca il paradiso.
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