sabato 28 dicembre 2013

Reagire - 1


Che poi ovviamente arriva il momento in cui uno dice adesso basta, adesso reagisco.



Mi metto a fare le mie cose, come ha detto la psicologa. Mi metto a fare le mie cose e sto tranquilla.



E' lì che ti fai davvero male.



Perchè guardi “le tue cose” e non le riconosci.



Cioè, in condizioni normali le mie cose a questa stagione sarebbero state stare con l'Uomo, correggere prove, riposare, vedere un po' di parenti.



In condizioni normali, cioè prima della Princi.



Con la Princi, le cose normali sarebbero state invece farle fare tanta matematica, portarla in montagna, farle provare una o due lezioni di sci, stare insieme con calma, presentarle parenti e amici che non ha ancora incontrato.



Dopo i casini con la Princi, anche se tutti acciaccati, avremmo anche potuto provare a fare le nostre cose, non fosse altro per far passare il tempo.



Invece siamo qui bloccati, la giornata si divide tra le cure veterinarie (inefficaci) e quelle geriatriche (inutili). La stanchezza psicologica è tale che al ritorno dalla casa di riposo non riesco a fare niente, niente, devo fare tutto prima, tutto, lavare i piatti preparare da mangiare fare la spesa telefonare.



Ciononostante bisogna superare queste giornate di merda. In qualche modo.


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