mercoledì 18 dicembre 2013

Non so come dirlo

Per cui mi limiterò alla cronaca.

L'ho sgridata.
Lei è uscita, come era previsto per il pomeriggio. Non è rientrata, però. L'ha presa la Polfer alle 9 del mattino dopo. Che, in effetti, stava rientrando in città.

NON ESISTE NESSUNA FRASE IN GRADO DI DESCRIVERE COME STIAMO IN QUESTI GIORNI.

Però oggi mi è successa una cosa. Sono rientrata al lavoro. Depressa, senza voce, con le mani che mi tremano, mi limito alla sopravvivenza.

Non ho detto niente ai ragazzi. Non hanno idea che il mio stato di prostrazione sia dovuto alla Princi. Ma Bimbo Transfert mi ha portato i libri in sala prof.e la conversazione lungo il corridoio è stata la seguente:
"Allora vuole adottare un bambino, prof?"
"Sì Ale, la sto già adottando, lo sai. Ma diciamo... che ultimamente abbiamo avuto... qualche problemino."
"Cos'è successo?"
"Che è complicato. Che non è facile."
"Lo dice anche mia madre" 
"Sai, devi essere molto gentile con la tua mamma. Perchè fare il genitore è difficile, ma in alcuni casi è più difficile ancora."
"Io a mia madre le dico sempre: mi hai voluto? e adesso mi tieni!"
"Eheh. Questo è vero per tutti i figli!"
"E lei mi risponde: io ti tengo trenta volte."
"Ha ragione. Ha ragione."

Poi l'ho abbracciato.


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