Mi sono sbattuta come il latte del
cocco per vederla, per poterla sentire, per parlare con lei, per
parlare di lei, per parlare del suo futuro. Sono riuscita a
riabbracciarla.
Ho parlato con la responsabile della
comunità e dettato alcune regole io, e quando ha ripreso la solita
solfa del “ma comunque, Castagna, stai serena” le ho ringhiato
“guarda, sono tranquillissima, ma non sono tanto sorridente, no, e
mi scuserai, ma siamo in un bel ginepraio.”
Ho fatto quel che stava in mio potere e
l'ho fatto fino in fondo.
Ora, supponiamo per un attimo che io
faccia tutto ciò, e dopo 48 ore scarse mi renda conto che non ci
sarà per il momento, che non ci sarà forse mai, un secondo
appuntamento per stare un po' insieme.
Nessun commento:
Posta un commento