lunedì 30 giugno 2014

La differenza

La differenza tra un educatore e un genitore: cinque dita e tutto il palmo della mia famigerata mano sinistra.


(sì, beh, e poi tipo anche tutto il resto)

5 commenti:

  1. ...si vede che non sono ne l'una ne l'altra cosa...
    non ho capito molto...

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  2. io ho capito ma, soprattutto, non ho capito come tu possa trovare accettabile la violenza fisica. ma picchi anche l'uomo o gli amici se sono maleducati o strafottenti? e, se non lo fai, com'e' che con una ragazzina non ti sembra che ci sia qualcosa di sbagliato?
    anna

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  3. è che certe volte riescono a far uscire il nostro lato peggiore.... e quando parte la sberla vuol dire che per altre cento volte prima siamo riuscite a fermarci . Sembra quasi vogliano portarci proprio fino a quel punto. Dopo ci si sente dimmerda ma loro sono di nuovo stabilizzati - almeno i miei, che sono ancora di sette e otto anni , e di sberle ne avranno prese una al mese . miiiii cheffatica , elena, da Rovereto

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  4. Esiste la violenza, il picchiare. Però esiste anche la gatta che dà una patta secca sull'orecchio al gattino quando fa qualcosa che non va bene, o la mamma che molla uno scapaccione al bimbo di tre anni dopo aver tentato tutte le altre strade per risolvere un capriccio. Il ceffone, al singolare, lo si scomoda in casi gravi, mai perchè tu genitore hai perso la pazienza, ma perchè loro figli hanno passato un limite e devono essere, in modo sbrigativo ed efficace, riportati immediatamente dietro la linea. Io non ho mai studiato da madre, ma questa cosa mi è venuta automatica, sono sicura che ci sono genitori che non lo fanno mai, ma c'è comunque una bella differenza tra girare una sberla terapeutica e picchiare. Non sono pentita.

    Castagna

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  5. non lo so... l'orsetto di montagna adora andare e spingere me ben oltre il limite. E talvolta le mani si animano di vita propria... ma sono io che sbrocco, sono io che non ho la forza ed i mezzi per riportare ciascuno nei propri ruoli. Per cui non sono convinta che sia "colpa" dei ragazzi che passano il limite, le mani si muovono quando il genitore è esasperato...perchè se non sei esasperato trovi il modo di chiarire le posizioni anche solo con lo sguardo.
    o per lo meno... per ora è così... tra qualche anno ti dirò se con un adolescente per casa la penserò allo stesso modo.
    Ricorda solo una cosa che io mi ripeto come un mantra...per capire quale sia il limite bisogna andarci vicino e talvolta (anzi molto spesso) superarlo. Tu devi essere la parte forte del binomio e lei deve sperimentare e capire fino a dove spingersi. In fondo state semplicemente prendendo le misure l'una all'altra. Io lo faccio da 7 e 13 giorni...
    Cavallino

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