Riassumiamo.
Il
16 dicembre la Princi scappa di casa dopo un litigio con me.
Il
17 la recuperiamo e la comunità se la riprende.
Il
18 va dalla psicologa che decide di proibirci di sentirla e vederla.
Il
19 ce lo comunicano e le faccio l‘ultima telefonata.
Il
20 io porto in comunità le sue cose. Mi trasferisco a Genova.
Il
25 la sentiamo per Natale.
Il
31 le mando un messaggio per Capodanno.
Il
2 gennaio ci dicono che possiamo risentirla.
Dal
9 io e la Princi ricominciamo a parlare per telefono e via messaggio,
con regolarità.
Dal
13 sono di nuovo al lavoro dopo il lutto e mi attivo per rivedere la
Princi, il che mi riesce in tutto quattro volte, sempre da sola, nei
successivi 52 giorni.
Ieri,
28 febbraio, si rivedono finalmente la Princi e l’Uomo.
Il
5 marzo la Princi deve incontrare le sue assistenti sociali.
Il
6 la psicologa ci chiamerà per dirci cosa hanno deciso, e avremo un
calendario per vederci.
L’incubo
pare stia finendo.
Forse
ce l’abbiamo fatta.
E’
difficilissimo raccontare queste settimane. E’ praticamente
impossibile riassumere le aspettative, le paure, i dubbi, le speranze
per tutto quello che verrà di qui in poi.
Da
otto giorni sono chiusa in casa per una congiuntivite grave,
complicata da una reazione allergica a un collirio. Quando finalmente
ho potuto faticosamente leggere, e cioè giovedì, ho riletto
all’indietro il blog fino ad arrivare alle vacanze dell’estate
scorsa. Un eone e mezzo fa, sembrerebbe.
Ho
letto quanto siamo stati felici nelle piccole cose di tutti i giorni.
Non
avevo più avuto il coraggio di rileggere quelle pagine, temevo di
aver perso per sempre S., e anche me stessa e l’Uomo come eravamo
l’estate scorsa. Ora il sollievo è così forte che potrebbe
uccidermi.
Si
apre un nuovo capitolo.
ti auguro tanta felicità, quella felicità data dalle piccole cose, che solo chi come te ha passato momenti durissimi, riesce ad apprezzare in pieno.
RispondiEliminaun gelato col primo sole di primavera che scalda il viso, un pomeriggio sul divano senza acciacchi con un bel libro, una Princi serena e sorridente , una vita almeno ogni tanto in discesa....... un bacio in fronte, Castagna coraggiosa. Elena