Signore, ti prego. Sono stanca ho l'influenza ho un puttanaio di lavoro arretrato e la commercialista e mia madre che mi tampinano con altrettante cose da fare fuori scuola. Fa' che oggi non debba asciugare lacrime ascoltare frigne parlare per l'ennesima volta del Sagittario (la nuova fiamma, uno sportivone che nuota, scia e tira con l'arco) e della festa di sabato e fare espressioni con le potenze e ristudiare grammatica e ripetere i soliti 4 verbi spagnoli e il genitivo sassone e battagliare sulle sigarette e sul lasciare il bagno in ordine e sul non rispondere ai prof e sul contattare la sorellina tramite servizi sociali. Signore ti ricordi quando di pomeriggio studiavo? E quando ciondolavo per negozi? O semplicemente mettevo in ordine il registro in santa pace? Eh? Quando le sette di sera non arrivavano SUBITO dopo le 2 di pomeriggio? Eh? Uscivo anche a camminare col cane... Facevo lunghe telefonate... Te lo ricordi? Eh?
Grazie Signore per la giornata di oggi. Grazie perché ho asciugato le sue lacrime ascoltato le sue frigne saputo tutto quel che c'è da sapere sulle piste da sci o le vasche o le gare del Sagittario e sui piercing della nuova amica e studiato il genitivo sassone e il congiuntivo e le potenze. Grazie perché alle sette di sera non posso già più dedicarmi ai cazzi miei dato che è l'ora di cucinare e anche questa giornata in cui ho tossito anche l'anima sta per finire. Grazie perché anche questa giornata finirà con lei che si addormenta stranamente avvoltolata con le gambe nelle coperte e dopo un po' è tutta disarticolata come una Barbie caduta dal sedicesimo piano e non si capisce che angolo faccia con le anche, ma se si alza di scatto sicuramente si frattura il naso e tutte e due le braccia perché è completamente incaprettata.
Non ne posso più Signore.
Non potrei chiedere di più Signore.